La diffusione del vasellame vitreo da mensa d'uso comune in toscana durante il medioevo: il contributo archeologico
Daniela Stiaffini

Come dato generale possiamo dunque notare il dimezzamento del numero delle podesterie e quindi una semplificazione della struttura territoriale; più in particolare, venuta meno la podesteria di Santa Maria al Trebbio, il suo territorio risulta totalmente accorpato a quella di Cascina; pure la podesteria di Calci viene soppressa e sdoppiata, accorpata, in parte, a quella di Vico Pisano (che ingloba i comunelli di Calci, Montemagno e Uliveto), in parte a quella di Ripafratta. Lievi mutamenti territoriali subisce pure la podesteria di Pontedera, la quale, pur non soppressa, perde i comunelli di Bientina e Buti, i quali passano a Vico Pisano, ma acquista Ponsacco dal vicariato di Lari.
Il territorio del vicariato occupava dunque una ampia regione posta tra la riva destra dell'Amo ed il confine con lo stato di Lucca, alla quale si aggiungeva una larga striscia del territorio sulla riva sinistra dell'Amo, la quale, principiando da Pontedera compresa, si estendeva fìn quasi alle porte di Pisa.
Il confronto tra i due ricordati documenti collocabili a poco più di un secolo l'uno dall'altro - periodo di costituzione e consolidazione del dominio mediceo indirizzato alla creazione di un accentrato stato territoriale - permette di trarre alcune considerazioni di massima, peraltro, non limitate al caso di Vico Pisano ma pure applicabili ad altre situazioni; l'inserimento di nuove località ignorate dal manoscritto quattrocentesco denota anzitutto una crescita demografìa accertata come costante a partire dalla metà circa del XVI secolo per tutta l'epoca moderna14 e, allo stesso tempo, una nuova definizione dei quadri amministrativi del contado pisano di recente acquisizione. Si registra, in definitiva, una organizzazione che comporta "l'abbandono dell'impianto amministrativo basato sull'unità territoriale del piviere che aveva per l'innanzi caratterizzato l'organizzazione del contado pisano, e palesa per converso una vocazione per così dire «civile» e «statale» dell'organizzazione amministrativa fiorentina".
Si è fatto breve cenno alla diversa, ed inferiore, latitudine dei poteri attribuiti al potestà rispetto ai poteri esercitati dal vicario; se le facoltà concesse al primo hanno rilevanza nelle cause civili, in materia criminale le facoltà riconosciutegli sono per lo più completamente compresse a favore di una gestione che fa capo al vicario e aììa. famiglia^.
Quest'ultimo, magistratura straordinaria di durata semestrale e di nomina fiorentina, si aggiungeva alle magistrature ordinarie di nomina locale, esercitando poteri maggiori su un territorio spesso assai vasto; una sorta di magistratura straordinaria, quanto alla nomina, ordinaria in merito alla competenza. continua...