Camminare per poter osservare, gustare, assaporare, nel modo più ampio e profondo possibile, in sintonia con i ritmi dell'ambiente, tutto ciò che si incontra sul cammino, tutto ciò che Madre Natura ha creato.
Troppe volte escursionisti avanzano sul territorio in modo assolutamente estraneo alla realtà nella quale stanno viaggiando, con l'unico obiettivo di arrivare alla meta nel minor tempo possibile, o conversando del più e del meno, indipendentemente da ciò che li circonda e quindi senza liberare la mente dalle solite occupazioni e preoccupazioni quotidiane. In uno scenario che sembra essere stato creato per la gioia di chi ama percorrere a piedi ogni curva del paesaggio, nasce un termine che racchiude un invito a vivere il trekking come occasione non solo di svago e distrazione dalle attività cittadine, ma proprio come momento di raccoglimento in se stessi, per instaurare un rapporto più autentico e toccante con la natura. Nelle Langhe, lingue di terra coperte di boschi e noccioleti e inframezzate da vigne secolari, si comincia a parlare di slow foot, facendo eco allo slow food di più nota fama, che proprio dall'Arcigola di Bra si è diffuso in tutta Europa.
Lo spirito dello slow foot è quello di inserire l'uomo nell'ambiente, permettendogli di godere di quei benefici che un contatto autentico con la natura offre. Il bosco, il fiume, la montagna, il deserto, vissuti in ogni condizione atmosferica, con pioggia, neve, vento, sole, oppure di notte, donano sensazioni particolari, uniche, irripetibili. Purtroppo nella mentalità corrente, questo contatto ravvicinato è da evitare, queste sono condizioni da cui mettersi al riparo. Un luogo comune della società moderna iperprotettrice è questo "non uscire perchè fa freddo, perchè piove, attento alle pozzanghere, non sporcarti di fango, non sederti per terra, non sudare, ecc." Il fatto di vedere tutto ciò che non è asciutto, soleggiato, pulito come qualcosa da evitare ha creato questo blocco mentale, che ci impedisce di vivere appieno tutti i fenomeni naturali, e riceverne di conseguenza benefici sia fisici, una potente ricarica energetica, che emotivi, una sensazione impagabile di grande intimità con l'ambiente naturale.
Gli antichi consideravano il camminare come qualche cosa di salutare e il motto solvitur ambulanda, camminando si risolve, lo dimostra. Basta il solo contatto con un contesto ambientale diverso da quello che frequentiamo abitualmente, basta un viottolo di campagna se non è ancora possibile raggiungere un parco verso e proprio e intraprendere un'attività diversa da quella di solito sedentaria con cui occupiamo la maggior parte del nostro tempo, basta il camminare, per cogliere punto di vista diversi sulle questioni che ci preoccupano, e intravedere nuove possibili soluzioni, tranquillizzando così la nostra mente. Del resto anche la scienza medica riconosce riconosce gli ampi poteri curativi dell'attività fisica a contatto con l'ambiente naturale. L'uomo primitivo, camminando a piedi nudi sul terreno, stimolava continuamente i riflessi di ogni parte del corpo, favoriva l'equilibrio del sistema circolatorio e manteneva un buon livello di scarica della propria energia nel terreno, favorendo così il proprio benessere a tutti i livelli, fisico, emotivo, mentale e spirituale. Anche Cesare Pavese, nel suo romanzo La bella estate tratta del camminare: "Non invidiava le automobili, sapeva che in automobile si attraversa ma non si conosce una terra. A piedi, ...vai veramente in campagna, prendi sentieri e costeggi le vigne, vedi tutto. C'è la stessa differenza che guardare un'acqua e saltarci dentro."
In questa società sempre più frenetica e e superficiale è importante riappropriarsi di ritmi semplicemente più umani, più lenti, e di comportamenti più naturali, che sono alla base di un buon equilibrio per ogni essere umano. Camminare, ammirare la natura, gli animali, socializzare con le persone che si incontrano, parlare, cantare, ballare, sono le cose semplici e normali a cui dovrà tendere l'uomo nel prossimo millennio per riscoprire una dimensione più umana e vitale, in armonia con i ritmi della natura.
da Alpha Dimensione Vita n. 25