Tipologia e qualificazione: chiesa parrocchiale
Denominazione: Chiesa di San Michele Arcangelo <Castelmaggiore, Calci>  

Altre denominazioni     S. Michele Arcangelo


Notizie storiche

La prima attestazione della chiesa di San Michele di Calci compare nell'atto di fondazione della Badia di San Savino datato 30 aprile 780, di non comprovata autenticità. Nel documento, la chiesa viene citata come parte del patrimonio del ricco Aricauso che abitava nel castello di Tra Colli. Per divisione ereditaria, la chiesa di San Michele passò ai figli che fondarono il monastero.
Descrizione     La primitiva chiesa intitolata a San Michele Arcangelo di Calci, più piccola dell'attuale, sorgeva alla confluenza tra il Botro di Vallebuia e il torrente Zambra. Il nuovo edificio, sorto sul precedente benché dotato di diverso orientamento, è caratterizzato da una facciata di forma rettangolare intonacata a finto bugnato e conclusa al vertice da una cornice modanata con fasce a scalare. Al centro, si apre il portale principale profilato da cornice in pietra dipinta, sormontato da una lunetta con bassorilievo centrale in terracotta. I prospetti laterali e quello tergale della chiesa risultano anch'essi intonacati e dotati di aperture lunettate. La torre campanaria svetta sul fianco sinistro della chiesa, addossato all'edificio che ospita la sacrestia. Internamente, l'aula a navata unica, caratterizzata da una volta a botte dipinta, diparte dalla cantoria lignea in controfacciata e si conclude con una scarsella absidale, introdotta da un ampio arco trionfale e sormontata da una volta a vela decorata. Il presbiterio, rialzato di un gradino rispetto al resto dell'aula, accoglie sulle pareti laterali, affianco all'Altar maggiore, due porte che immettono in sacrestia e di qui nel campanile a sinistra, e in una cappella e in un locale ad uso deposito a destra.
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